DALLA STORIA AL PRESENTE IN TEATRO...

Maria Montessori ha inventato lo stesso sistema educativo che porta il suo nome e che ancora oggi è in uso in oltre 60 mila scuole in tutto il mondo. Una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia, nata nel 1870 la Montessori è molto più che una dottoressa, per i suoi tempi l'università era prettamente un ambiente di soli uomini, perché c'erano molti dubbi riguardo alla donna in questo ambito. Nel 1898, da una relazione con il collega Giuseppe Montesano, nasce il figlio Mario: per non provocare scandalo, lo mette a balia in campagna; in seguito, Maria verrà abbandonata dal compagno per ragioni di carriera e convenienza. Ma nonostante tutto al giorno di oggi è considerata una grande esperta nel suo settore. 

 

Rita Levi Montalcini è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Le sue scoperte ne hanno fatto iuna delle scienziate italiane di maggior pregio. Tra i tanti meriti è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.

 

Elisabetta I regina e figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, governò in un contesto ricco di congiure familiari e rivalità internazionali prima tra tutte, quella con la Spagna. Per il rifiuto di sposarsi per convenienza politica, si guadagnò il soprannome di "Regina Vergine". Fu fervida sostenitrice della Chiesa di Inghilterra e si oppose per questo motivo a Maria Stuarda, sua cugina e regina di Scozia, simbolo del Cattolicesimo inglese che poi naturalmente Elisabetta la fece giustiziare.

 

Il messaggio è molto chiaro ...mai arrendersi. E questo è il messaggio che l'ultimo spettacolo di tre donne in  “Foglie Morte”, andato in scena al Teatro Tordinoa. Lo spettacolo che Simona Gamberini e Simonetta Murruzzu hanno scritto e portato in scena. La storia che scorre e tutte uguali le giornate di Tecla, Talia e Tati...donne che convivono in uno spazio angusto, vestite in camicie da notte bianche in attesa che qualcosa accada.Come per Tecla che aspetta che arrivi qualcuno; non qualcuno di specifico, qualcuno e basta. 

 

Anche sulla città di Bologna il messaggio deve arrivare, non bisogna crescere nell'idea che madre natura ci ha fatto deboli, che il calcio o il karate sia solo uno sport per maschi, che ruoli in azienda non siano di competenza di tutti. Bisogna insegnare l'indipendenza, la determinazione, il sapere è importante come la pratica.

 

 

 

SE AVETE NUOVI PROGETTI DA PRESENTARE

POTETE METTERVI IN CONTATTO CON IL NOSTRO STAFF

CHIAMATECI