come funziona il Dualsystem tedesco, espressione ridotta per duales Berufsausbildungssystem (sistema duale di preparazione al mondo del lavoro)
Anzitutto, in Germania non esiste la concezione di studio fine a se stesso o separato dalla prassi professionale (come in Italia e in altri
paesi), quale essa sia: non esiste che uno studente frequenta un liceo o un tecnico o un professionale senza aver mai messo piede in fabbrica o in azienda per poi entrarvi
"dopo".
Quando ci si iscrive a quella che in Italia corrisponde alla scuola superiore (licei, professionali, etc.) si è obbligati a confrontarsi fin da
subito con il mondo del lavoro (industrie, impresa, terziario). Come funziona? I liceali tradizionali (Gymnasiasten. Studenti del liceo classico o scientifico) accedono al mondo del lavoro
attraverso la formula del Vocatium, poi successivamente
del Praktikum (tirocinio). Il "Vocatium" (dal latino) sono
visite dedicate che i nostri studenti effettuano presso "Messen / grandi esposizioni commerciali e industriali" ed aziende varie, per vedere dall'interno come funzionano.
Quando poi tornano a scuola, tematizzano insieme agli insegnanti la loro esperienza, approfondendo sotto ogni punto di vista quanto hanno appreso. Durante l'anno hanno luogo diversi Vocatium: il numero di queste "visite o gite di lavoro" dipende dalla politica scolastica dei singoli Länder, visto che la scuola in Germania è materia di politica regionale, non federale (ma la formula "dual" è federale). Il Praktikum (tirocinio), che segue il "Vocatium", è un vero e proprio tirocinio in quella azienda o in quella impresa che ti ha particolarmente colpito durante il "Vocatium". Il tirocinio professionale dei ragazzi è concordato fra la scuola e impresa che sia banca, fabbrica, o officina.
I risultati? Una nazione poco più grande dell'Italia e, comunque, con tanti problemi (anche d'immigrazione) vanta una delle economie più potenti al mondo. E siamo solo al liceo (classico, scientifico, etc.). Scuole tecniche e professionali: preparati. La filosofia tedesca è che non esiste politica del lavoro senza istruzione, ma non esiste istruzione credibile senza prassi nel mondo del lavoro.
Valditara: “Educazione al lavoro già dalle elementari”. Scuola e lavoro, possibile far convergere questi due mondi? Un confronto Italia-Germania,
è possibile leggere l'articolo sul sito orizzontescuola.it
“La scuola – ha dichiarato Valditara – deve essere presidio, centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio ed è in questo contesto che vogliamo agire, considerando anche l’educazione al lavoro come fondamentale, che deve essere appresa già dalle elementari, come dicevano tanti illustri pedagogisti dell’Ottocento e del primo Novecento. Abituare il ragazzo (ma alle elementari parliamo di bambini?, ndr) alla responsabilità e alla bellezza del lavoro, coniugare formazione con lavoro: questo è un obiettivo, una strategia che ispirerà il mio ministero”. E prosegue: “Pensate che in Germania l’80% dei ragazzi frequenta le scuole dell’istruzione tecnica e professionale, dell’apprendistato. Noi invece in Italia abbiamo il 58% dei ragazzi che frequenta i licei. Non dobbiamo poi stupirci che poi l’istruzione tecnica superiore, parallela all’Università, è stata frequentata in Italia da circa 20 mila ragazzi e in Germania da circa 900 mila”.
Le differenze tra Italia e Germania
Una delle principali differenze tra il sistema di alternanza scuola-lavoro italiano e il sistema duale tedesco risiede nei tempi e nei modi di accesso. In Germania, l’esperienza professionale è legata a una scelta dello studente, che avviene in un momento in cui deve ancora completare il suo percorso di studi. In questo senso, dunque, la scelta si realizza nella prospettiva di definizione del percorso di formazione. In Italia, invece, l’esperienza si svolge durante un percorso di studi già avviato e consolidato. Inoltre, bisogna sottolineare come, in Germania, si acceda al cosiddetto sistema duale rivolgendosi direttamente all’azienda di proprio interesse e non tramite la scuola. Tutto il percorso, dal punto di vista amministrativo e dei controlli, viene, poi, seguito dal corrispettivo tedesco della nostra camera di commercio.
Un altro aspetto non è secondario: in Germania, l’obiettivo è insegnare un determinato mestiere, mentre, in Italia, il focus riguarda la conoscenza del mondo del lavoro, “abituare il ragazzo – citando nuovamente l’espressione del Ministro Valditara – alla bellezza e alla responsabilità del lavoro”. Ciò si lega anche alla questione retributiva: in Germania, infatti, è prevista una retribuzione per il lavoro che si svolge in azienda anche durante il periodo di formazione; in Italia, no.
Commento personale: Chissà allora forse gli Enti del Terzo settore possono cominciare ad utilizzare qualcosa di simile al Sistema duale per cambiare la mentalità un pò...all'età della pietra che c'è in Italia?
Scrivi commento