L'EFFICACIA E L'EFFICIENZA

Il concetto di efficace e di efficienza possono sembrare uguali e quindi confondere ma in realtà uguali non lo sono. Per esempio, quando si è deciso, in ambito domestico, di preparare una torta, potremo dire di avere agito con efficacia se saremo riusciti a ottenere la torta desiderata.

L’efficacia esprime, quindi, la capacità di raggiungere gli obiettivi programmati. La massima efficacia invece si ottiene quando i risultati sono maggiori delle aspettative cioè in misura superiore al previsto. Qualora invece non pervenga ai risultati auspicati, sia per errori di conduzione e di gestione sia per errori o eccessive ambizioni in sede di programmazione, bisogna rivedere le proprie conoscenze, capacità di risolvere gli ostacoli, di trovare soluzioni, capacità di analisi e organizzazione, di gestione del tempo e molto altro.

L’efficienza invece consiste nell’ottimale impiego delle risorse che si hanno a disposizione per conseguire il migliore risultato con i minori costi. È una condizione più difficile da raggiungere: riprendendo l’esempio della torta, agiremo con efficienza se otterremo, con la farina e gli altri ingredienti a disposizione, la migliore torta possibile. Se però “bruceremo” la torta e saremo costretti a rifare il lavoro e quindi ad usare più tempo e più materie prime, probabilmente avremo agito con efficacia, in quanto la torta prima o poi riusciremo a prepararla, ma sicuramente non con efficienza.

 

 

 

Dal punto di vista di ricavi e costi è possibile calcolare l'efficienza di un'azienda con un rapporto in termini economici e misurando i risultati ottenuti con i relativi ricavi e le risorse a disposizione con i relativi costi. 

L’efficienza sarà tanto maggiore quanto più il rapporto sarà superiore a 1; sarà segno di sostanziale equilibrio economico nell’ipotesi in cui i ricavi siano uguali ai costi (e quindi il rapporto sarà uguale a 1) ed esprimerà carenze e disfunzioni nel caso in cui il rapporto sia minore di 1 (in conseguenza del fatto che i costi superano i ricavi).

 

 

 

Quando i risultai non sono positivi è importante cambiare strategia. Le strategie sono le decisioni, prese dalle persone per raggiungere gli obiettivi e dai collaboratori al vertice aziendale, in grado di influenzare, talvolta profondamente e durevolmente, l’attività futura di qualsiasi organizzazione che sia profit o non profit; rappresentano le linee guida nelle scelte delle altre variabili, umane e tecniche.

Le variabili organizzative rappresentano un altro elemento determinante per il conseguimento degli obiettivi e sono costituite dalla pluralità degli elementi che caratterizzano l’organizzazione e ne assicurano la funzionalità.

Esse consistono nella:

1. definizione dei compiti e dei poteri attribuiti alle persone operanti  (il risultato di queste scelte si concretizzerà nella struttura organizzativa);

2. ideazione di procedure e strumenti atti a far funzionare in maniera efficace ed efficiente il complesso aziendale (dando vita a meccanismi operativi);

3. formazione di una precisa cultura aziendale mediante la quale, condizionando la struttura organizzativa e i meccanismi operativi, dare indicazioni precise nel processo delle attività

 

 

 

 

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